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🍃 Fascia 6–9 mesi

“Scoprire il mondo da sé”

Inizia il tempo dell’iniziativa.
Non si aspetta più soltanto: si va incontro, si spinge, si allunga, si avanza.

Il bambino diventa esploratore, e il mondo una mappa che si costruisce a piccoli tocchi, a piccoli assaggi, a piccoli sbilanciamenti.

Tu non sei più solo chi lo tiene: sei chi cammina con lo sguardo al suo passo.

“Non dirmi dove andare.
Fammi sentire che ci sei, mentre ci arrivo da solo.”

Bambino che esplora tra piante e natura

🧭 La scoperta dello spazio

“Mi muovo, quindi esisto”

Ora il bambino non è più solo “portato”: inizia a muoversi con intenzione, a spostarsi, a rotolare, strisciare, stare seduto, cercare con lo sguardo.

Sta mappando il mondo con il corpo. Ogni movimento è un “io ci sono”, un lasciare traccia, un modo per dirti: “Questo è il mio posto”.

🧺 Cestino che chiama

Posiziona un oggetto poco più distante. Osserva come si organizza per raggiungerlo, con entusiasmo e determinazione.

🐾 Spazio con ostacoli morbidi

Cuscini, tappeti e coperte arrotolate creano un percorso che stimola il movimento senza sforzo.

🌀 Girotondo dei suoni

Metti suoni leggeri in punti diversi: campanelli, maracas o voce. Aiuta a sviluppare l’orientamento e la curiosità.

“Il movimento non è solo azione. È una dichiarazione di presenza.”

✋ Mani che scelgono

“Tocco, confronto, decido”

Le mani si aprono al mondo. Ora non afferrano più e basta: scelgono, confrontano, esplorano e osservano.

Il bambino interagisce con intenzione, e il suo gesto diventa esperimento, ricerca di significato nel tocco.

🧺 Cestino dei contrasti

Oggetti diversi per forma, consistenza, temperatura. L’esplorazione tattile nutre l’intelligenza percettiva.

🎨 Cose che si trasformano

Stoffe che si piegano, spugne da schiacciare, nastri che si srotolano: ogni gesto genera una trasformazione.

🧸 Due cose da scegliere

Mostragli due oggetti. Attendi. La scelta è già pensiero, e l’attesa è terreno di crescita.

“Attraverso le mani, il mondo diventa personale.”

🎶 La voce che costruisce legami

“Ti sento, ti riconosco, rispondo”

Prima era suono che accarezza, ora la voce diventa struttura, segno, riferimento.

Inizia il primo dialogo: gorgoglii, vocalizzi, risate. Non c’è grammatica, ma c’è presenza. È una danza tra intenzioni.

👂 Variazioni della tua voce

Usa toni diversi, canta, sussurra. Il ritmo, più delle parole, crea relazione.

💭 Pausa d’ascolto

Dopo ogni tuo suono, aspetta. Il silenzio è un invito alla risposta.

🗣️ Gesti che parlano

Accompagna ogni parola con espressioni del volto e movimento del corpo. La voce è anche gesto.

“Le parole verranno. Ma la conversazione è già cominciata.”

🤲 Il contenimento affettivo

“Sono tra le tue braccia, ma sto diventando me”

Anche se si muove di più, ha ancora bisogno del nido. Anzi, proprio perché si allontana, deve sapere che può tornare.

Ogni gesto di contenimento non lo “frena”, ma lo rinforza. Cresce tra il passo avanti e il calore che lo accoglie.

🤱 Rituali di contatto

Una carezza, una canzone, un tocco sempre uguale prima del sonno. I rituali radicano e rassicurano.

🧘‍♀️ Presenza silenziosa

Siediti accanto a lui senza proporre nulla. Il tuo esserci basta. La calma è nutrimento.

🧣 Contatto avvolgente

Portalo in fascia, coccolalo pelle a pelle o avvolgilo in una coperta dopo l’esplorazione. Il contatto è radice.

“L’abbraccio è la casa che porto con me.”